Sostenibilità

Oggi tutto deve essere sostenibile, dal turismo all’industria, tutti gli ambiti economici devono (o dovrebbero) avere questa patente: la sostenibilità.
Ma che cosa è in fondo la sostenibilità?
Sostenibile è qualcosa che non cade, che non si esaurisce. Si sostiene senza compromettere la propria stabilità nel tempo.

Partiamo dalla prima notizia di cui si discute ultimamente: “bloccato il Piano paesaggistico dei sardi”.
Se la lente che usiamo per guardare questa notizia è la sostenibilità, allora il Pps è insostenibile. Eppure, se leggiamo anche solo il documento di sintesi, la parola “sostenibilità” (e sinonimi) è ripetuta più di 50 volte. Evidentemente la patente di sostenibilità non la si può acquisire con la ripetizione della stessa parola. Probabilmente i sardi hanno deciso di togliere a quella parte politica il sostegno, proprio perché hanno giudicato insostenibili le sue scelte.
Finite le prospettive di lavoro per le imprese? No. La sfida sta nel riqualificare l’esistente. Finirla con i muri “blocchetti a vista”! Preferiamo i muretti a secco. Sul mio blog ho scelto la foto di un muretto a secco con un albero piegato dal vento. È una foto che descrive molto bene il carattere dei sardi, che si piegano ma non cedono.
Qualche giorno fa ho letto la notizia di una impresa di Cagliari che ha costruito una casa eco-sostenibile. L’azienda si chiama Ichnos 19 e per questo lavoro ha vinto il premio Casaclima® Gold Nature. Una casa che si “sostiene” da sola in termini di consumi. Di più! Riesce a produrre 43 kwh per mq all’anno. Non solo è a costo zero: produce da sola!) Potrebbe fornire energia alle case vicine. Produrre energia per i servizi pubblici: illuminazione pubblica, irrigazione del verde urbano, alimentazione delle stazioni di pompaggio di reflui e acqua, e così via.
Sui tetti il mini-eolico ha impatti ridotti. Le pale a rotazione orizzontale hanno l’aspetto e l’ingombro poco superiore a un comignolo.
Altro che mega impianti fotovoltaici. Basta termodinamico su larga scala, che divora terreni all’agricoltura.

Ritengo opportuno, però, fare una precisazione sulle centrali eoliche. Sono passati quasi 15 anni da quando, nel 2001, scrissi il primo articolo sul parco eolico di Aggius e tra altri 10 anni il contratto scadrà.
A quel punto, la società sarà obbligata a caricare le pale sui Tir e smantellare l’intero impianto. (lasciamo per un attimo da parte le considerazioni sulle speculazioni fatte con queste centrali, sull’impatto visivo, ecc)
Adesso: provate a smantellare una raffineria, con tutto quel che si ottiene durante i processi di raffinazione. Dove sta, allora, la sostenibilità?

La seconda notizia è lo sblocco di 30 milioni di euro per la ristrutturazione di edilizia scolastica.
Anche qui, una domanda: chi prenderà questi appalti? Per la maggior parte saranno imprese della penisola che poi sub-appalteranno. Vogliamo fare una scommessa? Ho pubblicato un pezzo su questo blog, dove riporto le riflessioni di un amico ingegnere. Le imprese sarde hanno dei curriculum che non consentono di vincere le gare. Hanno deficit di capitalizzazione e di competenze. Dovremmo chiedere ai ragazzi di Ichnos19 di insegnare alle altre imprese come si costruisce sfruttando la geotermia, e le altre fonti rinnovabili per avere scuole che non solo si mantengono da sole ma, anzi, producono reddito per restare sempre efficienti.
Sono questi i punti fondamentali che bisogna affrontare, se vogliamo proporre un modello di sviluppo veramente sostenibile.